
Ho sempre pensato che ingegneria fosse essenzialmente una facoltà molto tecnica e difficile, tuttavia questa università ha cambiato la mia percezione. Forse è grazie agli studenti di design e architettura che apportano un po’ di diversità e creatività. Per quanto riguarda anche ingegneria elettrica nello specifico, col passare del tempo ho scoperto l’orgoglio e la felicità che si prova nl comprendere la teoria, risolvere problemi e sviluppare idee. Durante le lezioni i professori del Politecnico si focalizzano molto sulla teoria, che è essenziale per comprendere pienamente e padroneggiare un argomento. D’altro lato lavorando in laboratorio ho avuto occasione di collaborare con altri studenti e dottorandi nella creare un circuito e verificarne il progetto. Per la prima volta ho avuto modo di utilizzare componenti elettronici e ne sono rimasto affascinato. Ciò che ho appreso al Politecnico continua ad avere un impatto sulla mia carriera, in particolare la voglia di continuare a imparare e fare ricerca sui temi che mi appassionano.
Ma ciò che più mi è rimasto impresso e più mi ha influenzato è quella che io chiamo “la filosofia di vita italiana”. Come sono arrivato in Italia mi sono detto “una volta a Milano devo comportarmi come un milanese”. All’inizio non parlavo bene italiano, ma ho deciso di usarlo sempre, perfino quando parlavo tra me e me! Ero impaziente di integrarmi nel nuovo ambiente, ma non avrei mai immaginato che sarei arrivato a considerarmi “un milanese” in così poco tempo. Ho fatto presto amicizia non solo con altri studenti internazionali, ma anche con studenti italiani, con i quali sono in contatto ancora adesso. Durante i primi mesi della pandemia di Covid-19, ho percepito in Italia molto amore per la vita e speranza. Ricordo i vicini di casa che si salutavano dai balconi al tramonto e a volte addirittura cantavano insieme. Non dimenticherò mai un vecchio incontrato al Duomo di Catania che mi ha voluto stringere la mano dicendo che Italia e Cina erano buoni amici e che i cinesi erano benvenuti in Italia nonostante il Covid-19. Vorrei ringraziare lui e tutti gli italiani che hanno lasciato in me un ricordo unico di un luogo che potrei chiamare ore “la mia seconda casa” e per avermi insegnato ad essere sempre ottimista e godermi la vita.
Ora vorrei dedicare qualche parola alla futura generazione di studenti di doppia laurea. Ci sono 3 consigli che darei loro:
Esplorate il più possibile l’ambiente in cui vi trovate e scoprite cosa vi piace di più.
Abbandonate l’inglese, parlate italiano e vivete come i locali.
Oltre a imparare impegnatevi anche ad apportare il vostro contributo sia al Politecnico che alla vostra università di origine.
In bocca al lupo!